 |
Titolo originale: The
professor and the Madman
Regia: P.B. Shemran
Soggetto: dal libro di Simon Winchester
Sceneggiatura: Todd Komarnicki, P.B. Shemran
Fotografia: Kasper Tuxen
Montaggio: Dino Jonsäter
Musica: Bear McCreary
Scenografia: Tom Conroy
Costumi: Eimer Ni Mhaoldomhnaigh
Trucco: Chloe Bourke, Sonia Dolan, Fiona Hogan
Interpreti: Mel Gibson (James Murray), Sean Penn (William
Chester Minor), Natalie Dormer (Eliza Merrett), Jennifer Ehle (Ada
Murray), Eddie Marsan (sig. Muncie).
Produzione: Nicholas Chartier, Gaston Pavlovich
Distribuzione: Eagle Pictures
Durata: 124’
Origine: Irlanda
Uscita: 21.03.2019 |
“Il professore e il pazzo” è il
lungometraggio di esordio dello sceneggiatore-regista di origine
iraniana Farhad Safinia, noto come P. B. Shemran e già autore di “Apocalypto”.
In quest’opera prima, il regista emergente ha optato per la
trasposizione di un saggio biografico, appoggiandosi ad una
sceneggiatura elegante, contraddistinta da voci altisonanti che si
levano all’interno di ambienti solenni.
Questo film ci rivela la storia di come fu redatto il celeberrimo Oxford
English Dictionary, pubblicato grazie all’opera infaticabile del
professor James Murray e dei volontari di tutto il mondo a cui si aveva
chiesto aiuto per cercare di individuare ogni singola parola della
lingua inglese. Tra questi, c’era un uomo di nome W.C. Minor, un ex
chirurgo che viveva segregato nel manicomio di Broadmoor. Alcuni anni
prima, in preda alla paranoia, Minor aveva tolto la vita ad un passante,
scambiandolo per un immaginario persecutore.
Si tratta di un’opera biografica, che racconta la dedizione di un uomo
ad un'impresa abissalmente più grande di lui, mai concepita prima.
Inserendosi nel solco della grande tradizione britannica, “Il professore
e il pazzo” possiede gli elementi di base del grande feuilleton che
hanno dato lustro alla storia della settima arte. L’ambientazione nella
Londra di metà Ottocento, il racconto di due vicende separate che si
intersecano per dar vita ad una terza ed il fascino legato alla
realizzazione di un progetto ritenuto impossibile dai più sono le travi
portanti di un film degno di considerazione.
La storia è emozionante ed appassionante, con tematiche piuttosto
attuali, ed ha il suo punto di forza nei due grandi attori che riescono
a rappresentarla.
Sean Penn è straordinario nell’interpretare il “pazzo”, a cui conferisce
intensità e realismo riuscendo a far rivivere un dramma umano e la sua
evoluzione fisica ed emotiva. Mel Gibson è perfetto nel ruolo, anche se
viene spesso oscurato dal debordante collega.
Diretto con stile moderno, riesce a coinvolgere lo spettatore,
nonostante qualche (inevitabile?) caduta nel melò.
È molto particolare la fotografia che caratterizza sia i due
protagonisti che le ambientazioni in cui gli stessi si trovano ad
interagire. Mentre il Professore si muove in una luce dalle tonalità
calde ed avvolgenti - per evidenziare la sanità mentale - per il povero
Minor si prediligono invece colori freddi ed oscuri quasi a voler
sottolineare il demone della pazzia che lo possiede.
Questa pellicola riesce a ricordarci l’importanza nell’uso delle parole,
di come le stesse abbiano cambiato significato nei secoli e di come
siano state utilizzate dai grandi poeti.
L’unico difetto, probabilmente, riguarda il finale che è forse un po’
troppo sbrigativo e didascalico.
Il dizionario – è importante sottolinearlo, nonostante non venga
riportato nel film - sarà terminato nel 1928: composto da 12 volumi, con
414.825 definizioni e 1.827.306 citazioni ed esempi per illustrarne il
significato. |