Grenoble, 12 ottobre 2016. Nella centrale di
polizia il capo della squadra investigativa festeggia il pensionamento
con i colleghi. Nelle stesse ore, in un tranquillo paese del
circondario, la ventunenne Clara è bruciata viva mentre rincasa a piedi
dopo essere stata a cena a casa di un'amica. A occuparsi del caso sarà
il nuovo capo, il giovane Yohan, che ha una passione per il ciclismo e
trascorre il tempo libero a inanellare giri sulla pista del locale
velodromo. Arrivato sul posto, il nuovo incaricato deve comunicare la
notizia ai genitori ancora ignari e cominciare le indagini sul terribile
delitto, a partire dallo sconvolgente ritrovamento del cadavere.
La ragazza aveva percorso un tratto in fiamme cercando di salvarsi prima
di perdere la vita in un vialetto buio, senza che nessuno la vedesse o
la sentisse. L'unica traccia disponibile è il filmato della
videochiamata che la vittima stava facendo all'amica mentre andava
incontro all'assassino. Yohan inizia le indagini e ascolta i racconti
dei familiari e della migliore amica, senza trovare elementi utili. La
giovane frequentava da poco tempo un coetaneo che però risulta presto
estraneo ai fatti. Il raggio d'azione del poliziotto, affiancato dal
collega Marceau, si allarga sempre di più, passando dall'interrogare i
balordi locali fino agli uomini con precedenti nei dintorni. A compiere
il delitto potrebbe essere stato chiunque, non si trova un indizio o un
movente. Gli inquirenti scandagliano la vita privata dell'uccisa,
ipotizzando si possa trattare di un uomo respinto, scoprono una serie di
relazioni occasionali e segrete di Clara, che magari ne macchiano
un'immagine immacolata ma che, al netto di inutili moralismi, nulla
hanno a che fare con l'assassinio.
"La notte del 12" di Dominik Moll è un giallo che fa di tutto per non
sembrarlo, tratto dal libro inchiesta di Pauline Guéna '18.3 - Une année
à la PJ'. Il regista francese, noto per "Harry, un amico vero", "Due
volte lei - Lemming" e "Only the Animals - Storie di spiriti amanti", ha
scritto con l'esperto regista e sceneggiatore Gilles Marchand un film
che rilegge la tradizione del poliziesco francese in chiave
contemporanea, adeguando ai tempi le tematiche e i tormenti degli
investigatori. Così Yohan sente la responsabilità di risolvere il suo
primo caso importante e trova nella storia di Clara, giovane con la sola
colpa di voler vivere appieno e forse attratta dai cattivi ragazzi,
un'ossessione. Dal canto suo il più maturo Marceau non riesce a tenere
fuori dal lavoro le proprie vicende personali e matrimoniali. Intanto
l'amica dell'uccisa ripete: 'è stata uccisa perché era una donna'. E il
femminismo diventa un po' la chiave della pellicola, che insiste sulle
differenze tra uomini e donne, lo scarto di incomunicabilità e
comportamento tra i sessi e ricorda in questo "L'accusa", film
processuale francese dello scorso anno. Il trovarsi in un piccolo centro
in apparenza tranquillo, nel quale una violenza così efferata sembra
incredibile, è una componente importante della storia, con le montagne
che incombono e aggiungono drammaticità e mistero. Moll combina il
dramma e il genere, riesce a esplorare le tante implicazioni senza
banalizzare e tenendo viva la tensione fino alla fine.
L'Eco di Bergamo - Nicola Falcinella - 30/09/2022
All'inizio de "La notte del 12", fuori concorso a Cannes 2022, un
cartello avverte che il film è dedicato a un caso di omicidio fra i
molti (circa il 20%) che ogni anno in Francia rimangono insoluti. È
subito dichiarato insomma che l'indagine non rispetterà le classiche
regole del noir, con l'individuazione e il castigo del colpevole, ma
ripercorrerà le tappe di un percorso soprattutto umano che coinvolge
vittime, testimoni e investigatori. L'inchiesta sull'omicidio di Clara,
bruciata viva a vent'anni mentre tornava a casa dopo una festa con le
amiche, è una delle tante raccontate nel libro di Pauline Guéna, a
stretto contatto con una squadra di polizia giudiziaria.
Dominik Moll ("Harry, un amico vero", "Only the animals") sceglie
proprio la sua storia per mettere in luce le dinamiche dei gruppi e
delle generazioni e soprattutto i rapporti uomo-donna. Più che la
ricerca del colpevole, conta qui il riflesso dei fatti sull'interiorità
dei personaggi, il loro modo di condurre le indagini, la capacità di
dominare le emozioni in un mestiere difficilissimo, costantemente a
contatto con malvagità e dolore. A confrontarsi con l'atroce delitto
Yohan (Bastien Bouillon), da poco promosso ispettore capo, e il più
anziano Marceau (Bouli Lanners). Quest'ultimo non reggerà alla
pressione, mentre per Yohan il caso irrisolto diventerà un'ossessione,
come capita ai poliziotti quando la pietà fa breccia nel distacco
professionale e la ricerca dell'assassino diventa un debito verso la
vittima.
La partecipazione umana alla sofferenza e la rivolta morale contro
l'orrore determinano la temperatura calda ed empatica di questo noir
affascinante, sobrio e insieme coinvolgente, ambientato nei dintorni di
Grenoble. La luce scintillante della montagna fa da contrasto al mistero
della notte del rogo, il 12 ottobre, unico dato certo in un'inchiesta
dove tutto è nebuloso, tranne l'odio verso le donne di chi ha acceso il
fuoco. È questo il tema centrale del film, sviscerato con acume e
sensibilità attraverso parole e riflessioni della platea maschile di
criminali e poliziotti: 'un mondo di uomini', lo definisce Nadia,
giovane recluta che imprime un cambio di passo nella squadra di Yohan.
Che sia l'indifferenza ostentata dagli ex o la considerazione che, col
suo comportamento sessualmente libero, in fondo se l'è cercata, la vita
e la dignità di Clara vengono calpestate in questo universo maschile,
come quella delle tante donne che riempiono le nostre maledette cronache
quotidiane.
Vivilcinema - Barbara Corsi – 2022-4-30 |